Ca' Pesaro

Ca' Pesaro

FERRUCCIO GARD. Chromatism and Optical Art

dalle 10 alle 17 (ultimo ingresso ore 16)
chiuso il lunedì

Mostra

FERRUCCIO GARD
Chromatism and optical art

Mostra antologica, opere dal 1969 al 2015
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Dal 17 ottobre al 10 dicembre 2015
Venezia, Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna

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Le espressioni più significative della pittura veneziana contemporanea saranno al centro della proposta espositiva autunnale di Ca’ Pesaro.

Nell’ambito di Muve Contemporaneo, la rassegna ideata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia per dialogare con la Biennale d’Arte, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna ospiterà dal 16 ottobre al 6 dicembre un ciclo di nuove sperimentazioni pittoriche di Ferruccio Gard.

L’artista, tra i maggiori esponenti della optical art – l’arte programmata e cinetica – dopo oltre 45 anni dedicati ad originali ricerche cromatiche ritrova nel percorso del suo “astrattismo geometrico” un nuovo filone creativo basato su inedite sperimentazioni del bianco e del nero.

Una dozzina di questi suggestivi lavori, alcuni di grandi dimensioni, caratterizzati dall’impiego di infinite variazioni di grigio o di due soli altri colori, si potranno ammirare all’interno del percorso al primo piano del museo, accanto ai capolavori dei maestri del Novecento.

La mostra, a cura di Gabriella Belli, riveste una duplice attualità, sia per la presentazione in anteprima delle ultime ed inedite ricerche cromatiche dell’artista, sia per il grande ritorno di interesse, a livello nazionale e internazionale, verso la optical art.

“Nell’anno della Biennale, che esplora temi politici di forte tensione morale” – sottolinea Gabriella Belli nella presentazione in catalogo –  “la proposta di una sequenza compatta e organica di vera pittura sembra un giardino fiorito, nel quale si ricompongono le gerarchie degli strumenti essenziali del dipingere e l’omaggio a un Maestro della contemporaneità veneziana contribuisce a preservare il legame di Ca’ Pesaro con il suo territorio, secondo quella vocazione internazionale ma anche territoriale che da sempre caratterizza le scelte del programma espositivo del Museo”.