Mercoledì 10 maggio 2023, ore 17.30
Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia
Presentazione del libro
Umberto Boccioni
Vita di un sovversivo
Di Rachele Ferrario
Mondadori, 2022
Interventi di
Elisabetta Barisoni, Responsabile di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Karole P. B. Vail, Direttrice della Peggy Guggenheim Collection di Venezia
Dopo le biografie al femminile dedicate a Palma Bucarelli e Margherita Sarfatti, Rachele Ferrario racconta con tratti inediti un artista iconico della nostra storia dell’arte. A Ca’ Pesaro il 10 maggio 2023 verrà presentato Umberto Boccioni. Vita di un sovversivo.
«Per raccontare Umberto Boccioni spesso ho usato le sue stesse parole o quelle di chi l’ha conosciuto, in modo da restituire il senso più profondo dell’uomo e dell’artista.» Rachele Ferrario, storica e critica d’arte, ricostruisce in queste pagine preziose la storia burrascosa, e per molti aspetti poco nota, del grande artista capofila del futurismo. Dall’infanzia tra Morciano di Romagna e Padova, all’apprendistato romano con Balla, l’amicizia con Sironi e Severini, il legame con Marinetti, l’amore con Margherita Sarfatti, i viaggi nella Russia degli zar e nella Parigi di Picasso, l’arresto, le risse nella Milano incandescente d’inizio secolo.
Boccioni è un outsider. Figlio di un usciere e di una sarta, non ha una formazione accademica, ma un talento innato per il disegno. La madre, Cecilia, da cui eredita la forza e la fragilità di nervi, è la sua prima ispiratrice, il suo soggetto preferito, «la chiave per esprimere il suo punto di vista sul mondo». Un mondo in trasformazione, del quale Boccioni si dimostra un sorprendente interprete, «capace di tradurre in immagini la “selvaggeria futurista”, il movimento, la luce elettrica, i treni in corsa, gli stati d’animo di chi parte e di chi resta, l’energia dei primi anni del secolo». Ne sono la prova La città che sale, oggi al MoMA di New York, che arriva a esercitare «una forza magnetica, che imbriglia chi osserva in un’esibizione di potenza lirica», Idolo moderno, Forme uniche della continuità nello spazio e gli altri capolavori di cui Ferrario racconta la genesi. Nella sua vita come nella sua opera, Boccioni è un sovversivo. Un uomo di avanguardia, contro le convenzioni e gli schemi del passato. È convinto che l’arte non possa essere separata dalla politica, dalla vita. Partecipe della temperie da cui nascerà il fascismo, è un futurista, ha il mito dell’avventura, coltiva un’idea epica della modernità. Crede nella guerra, e proprio nelle retrovie della Prima guerra mondiale troverà la morte. È l’agosto del 1916, più di sei anni prima della marcia su Roma. Eppure, sulla sua straordinaria figura, graverà a lungo l’ombra del fascismo.
Oggi i suoi quadri sono esposti nei più importanti musei del mondo e «i suoi colori, le sue immagini, le sue visioni» vibrano ancora di eccezionale contemporaneità.