Oltre 30 lavori tra dipinti e opere grafiche incentrate sul tema della città lagunare, tratteggiano il percorso umano e poetico di Valeria D’Arbela (1930-2002).
Fiorentina di nascita, Valeria si trasferisce bambina a Venezia, nel 1937 rimanendovi fino al 1962, quando passa a Milano e poi, nel ’76, a Roma, ove resterà fino alla morte, ma è Venezia a segnarla profondamente.
Qui si forma, inserendosi giovanissima nel vivace dibattito artistico e culturale della città, e Venezia resterà un soggetto ricorrente nei suoi lavori, pur nel mutare di accenti e di significati.
All’inizio è la città vissuta, scoperta e amata – dove Valeria acquista coscienza di sé -; poi diviene città della memoria, abitata da fantasmi, rifugio di ricordi e poi ancora città generatrice di sogni.
Mostra e catalogo a cura di Giovanni Bianchi, Serena D’Arbela, Sergio De Lazzari e Dante Ferrante.
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A latere della mostra, due eventi collaterali indagheranno su alcune protagoniste femminili del mondo culturale del secondo dopoguerra a Venezia.