Ca' Pesaro

Ca' Pesaro

ANITA SIEFF. Psyche.

Progetto

In concomitanza con la 54 Biennale di Venezia il Museo di Ca’ Pesaro ospita presso la sala 10 una video installazione di Anita Sieff.

L’elemento pervasivo nei video sperimentali di Anita Sieff è Amore, entità che l’artista definisce come l’invisibile motore di ogni cosa in quanto principio di integrazione. L’indagine che l’artista ci sottopone in questa installazione audio-video si misura con il mito di Eros e Psiche per esplorare la natura del sensibile che può solo essere scoperta sviluppando una diversa attenzione. L’intento di Sieff è, da una parte, mettere in gioco l’apparente egemonia dell’esperienza del vedere ponendo in risalto la percezione attraverso il sentire, l’invisibile come parametro, dall’altra, investigare la dimensione della sincronicità in quanto sostiene che sia nello stato psichico interiore, che in quello fisico, esteriore, si esprima la stessa realtà. “La realtà è cibernetica e ottuplice, comprende corpo e mente, spaziotempo e cyberspazio” è quanto afferma la docente nel video. E’ un’indagine nella natura della dimensione percettiva e si situa in quello spazio indefinito che sfugge alla razionalità della mente. Nel far risaltare la differenza tra visibile e sensibile-invisibile l’artista sottolinea la difficoltà che l’essere umano ha di prestare attenzione a ciò che rimanda all’essenza delle cose e la sua incapacità di fidarsi di ciò che si dischiude come un più vero e ampio significato. L’installazione video e audio si ispira al viaggio di Psyche nell’Ade e lo svela come viaggio nell’inconscio, una dimensione dove il sé, Psiche, scopre il proprio valore “essenziale” e quindi la sua implicita volontà di essere proiettata nel mondo. Eros ne è il principio di germinazione. Trovare se stessi e il coraggio di scegliere, anche se questo significa fare un viaggio negli inferi, o nell’inconscio, diventa quindi il modo per riannodare con la propria origine e per emanciparci. La ricerca artistica di Anita Sieff pone sempre in primo piano l’urgenza dell’incontro con il proprio destino personale, in quanto implicita destinazione. Psiche viene accompagnata dalla propria famiglia in lutto su un’altura da cui lei, vestita da sposa, si allontanerà con coraggio, incedendo con un bellissimo abito nuziale verso l’ignoto, fino a sparire alla loro vista. Sarà questa esperienza assolutamente anomala e personale a consentirle di incontrare Eros e di riunirsi con la propria natura divina nel matrimonio sacro. Il video apre con la dichiarazione: ”Non vedere non significa necessariamente non sapere” e rimanda all’infinita complessità della psicologia umana di azzerare il dispositivo di verifica razionale mentale per farsi attraversare dall’esperienza del conoscere. Le riprese di questo viaggio negli inferi fatte a Ca’ Pesaro hanno come sfondo il ciclo Il Poema della Vita Umana (La Luce, Le Tenebre, L’Amore, La Morte e Cariatidi) realizzato da Giulio Aristide Sartorio per il Salone Centrale all’Esposizione di Venezia del 1907. La parte relativa agli effetti speciali dell’installazione è a cura dello sponsor tecnico EDI Effetti Digitali Italiani Milano.

Catalogo: Il Canneto Editore, con testi di Giulio Alessandri, Pierluigi Basso, Giuliana Conforto, Marco Ferraris, Silvio Fuso.