Rosa Genoni. Moda e politica: una prospettiva femminista fra 800 e 900
Progetto a cura di Maria Luisa Frisa
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25 giugno – 2 settembre 2019
Venezia, Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Ingresso libero
Inaugurazione martedì 25 giugno ore 12.00
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L’Università IUAV e la Fondazione Musei Civici di Venezia, nella sede di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, presentano la mostra Rosa Genoni. Moda e Politica: una prospettiva femminista fra 800 e 900, a cura di Maria Luisa Frisa, che si inserisce nella consolidata iniziativa di Salotto Longhena.
Il progetto fa parte del più ampio orizzonte di ricerche, condotte dal gruppo di lavoro dello IUAV che si dedica alla moda e alle sue implicazioni culturali, che indagano gli archivi e le pubblicazioni relative ai protagonisti della storia del design. Rosa Genoni è una di questi, figura centrale per la definizione del canone made in Italy, partendo dalla storia dell’arte e dal costume popolare, una personalità poliedrica e complessa, sarta e stilista, docente e giornalista, pacifista e protofemminista. Genoni concepisce per prima una riforma del vestire che pone al centro la donna, sia come consumatrice che come lavoratrice, in un momento in cui il mondo dell’abbigliamento si limitava alla mera e limitante espressione estetica della femminilità.
Capovolgendo la prospettiva, Rosa disegna una moda non più subordinata a un pensiero maschile ed esterofilo, ma l’abito diventa opportunità primaria per la manifestazione della creatività, dello spirito e del lavoro delle donne. È dagli anni ottanta del Novecento che si presenta la necessità di avviare una riflessione sulla moda intesa come produzione culturale e forza della modernità, sfruttandone il grande potenziale progressista a favore dell’emancipazione femminile.
Rosa Genoni è una figura chiave che elabora una concezione della moda moderna, capace di favorire la crescita personale e ideologica delle donne, più consapevoli della loro importanza storica e militante. Questa sua visione avanguardistica si traduce anche nel suo ruolo di insegnante presso la Scuola Professionale Femminile della Società Umanitaria di Milano, in cui la didattica diventa mezzo per formare ed educare le nuove generazioni alla crescita personale e all’indipendenza.
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