Ca' Pesaro

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L’ombra lunga degli etruschi

Presentazione del libro

L’ombra lunga degli etruschi

di Martina Corgnati (2018, Johan & Levi editore)

Giovedì 3 ottobre 2019, ore 17.00
Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

Martina Corgnati, autrice

In dialogo con
Elisabetta Barisoni, Responsabile di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

Ingresso su invito fino ad esaurimento dei posti disponibili

 

Ca’ Pesaro ospita la presentazione del recente lavoro di Martina Corgnati, L’ombra lunga degli etruschi. Echi e suggestioni nell’arte del Novecento. Sulle tracce delle fonti etrusche negli artisti più importanti del Novecento, l’autrice ci racconterà il lungo e articolato viaggio in grado di condurci alla scoperta di un’antichità, tangibile o solo evocata, alternativa rispetto a quella greca e romana.

La riscoperta del mito etrusco come alternativa all’ideale classico, rappresenta una forma ricorrente nell’opera di molti artisti attivi tra la fine dell’Ottocento e gli anni ottanta del secolo scorso. L’eredità di questa cultura antica, ricca di fascino e mistero, viene indagata nel volume grazie ad incursioni nel dibattito critico, poetico e letterario del nostro paese: dalla sua rivalutazione iniziata nel Rinascimento, alla “moda etrusca” diffusasi nell’Ottocento quando intellettuali, viaggiatori, archeologi e collezionisti danno vita a una serie di pubblicazioni e illustrazioni che documentano e rendono accessibile un patrimonio di sculture e reperti oggi in buona parte scomparso.

La storia prosegue nel Novecento: l’Etruria dei letterati e degli artisti, evocata, immaginata, diventa la patria di Enrico Prampolini, che presta la sua matita d’avanguardista per una rivista a tema; di Arturo Martini, Massimo Campigli e Marino Marini che, ognuno con accenti propri, arrivano a rivendicare un’autentica discendenza diretta; di artisti apparentemente lontani da quel mondo, come il francese Edgar Degas e l’inglese Henry Moore; e di figure che battono territori come quello della ceramica, quali Gio Ponti e Roberto Sebastián Matta.

Immergendosi nella tradizione, gli artisti contemporanei la fagocitano e la reinventano: nelle loro mani e grazie al loro sguardo l’arte etrusca si trasforma in altro, subisce altrettante radicali metamorfosi quante sono le personalità che le si avvicinano. Le ricerche archeologiche e le poetiche d’avanguardia approdano alla riscoperta di linguaggi figurativi propri delle culture extra-europee e mediterranee-arcaiche. Gli etruschi si ritrovano così misteriosamente apparentati con cinesi e africani, con pittori naïf e con umili, anonimi vasai: tutti complici necessari che hanno permesso agli artisti di rivisitare e riscrivere il passato secondo la propria personale sensibilità.

 

Martina Corgnati, storica dell’arte e curatrice, è docente di Storia dell’arte presso l’Accademia di Brera a Milano. Si è occupata in particolare di arte femminile e del periodo tra le avanguardie storiche e gli anni sessanta, oltre che di ricerche contemporanee nell’ambito del Mediterraneo. Tra le sue pubblicazioni, L’opera replicante. La strategia dei simulacri nell’arte contemporanea (2009), I quadri che ci guardano. Opere in dialogo (2011), Impressioniste (2018). Con Johan & Levi ha già pubblicato MeretOppenheim. Afferrare la vita per la coda (2014).