Edgard Chahine (1874 – 1947)
Nasce a Vienna per caso, nel 1874 durante un viaggio in Europa dei genitori, armeni residenti a Istanbul, dove il padre dirige la Banca Ottomana e dove egli studia fino a diciassette anni per poi continuare la formazione a Venezia, dove alloggia dai padri Mechitaristi armeni e frequenta l’Accademia di Belle arti, con lo scultore Antonio dal Zotto e il pittore Antonio Paoletti. Dal ’95 è a Parigi, dove frequenta la Académie Julian – culla del movimento Nabis e che annovera, tra gli altri, artisti come Duchamp, Villon, Vuillard, Matisse e, più tardi, Dubuffet. Qui Chahine studia con i Laurens e con Constant, pittore orientalista e incisore. Per la Société des Artistes français di cui fa parte dal 1896 al 1899, realizza un’acquaforte (Studio di miserabili) che gli vale un contratto con l’editore di stampe Edmond Sagol. Abbandona quindi progressivamente la pittura per dedicarsi all’incisione e, nel giro di pochi anni, diventa uno dei grafici più alla moda di Parigi, vince una medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi del 1900 e una alla Biennale di Venezia del 1903, dove espone ininterrottamente dal 1901 al 1926. È anche ritrattista e illustratore di opere di autori come Anatole France, Barrès, Mirbeau, Huysmans, Colette e altri. Dal ’25 cittadino francese, non dimentica le sue origini e, da “socialista romantico”, è attivo militante in favore della causa armena. Tramontata la Belle Epoque, anche il suo astro si eclissa e morirà dimenticato a Parigi nel 1947.Lascia un corpus di 800 stampe e circa 300 tra dipinti, pastelli, tempere. Le raccolte di incisioni più note sono Les Forains à Paris (110 tavole ), le Impressions d’Italie (50 tavole del 1907), una serie di vedute veneziane.