Ca' Pesaro

Ca' Pesaro

SHOZO SHIMAMOTO. Dal Gutai a Proxima 1955-2004.

La mostra

La mostra presenta una trentina di opere dell’artista giapponese, di cui venti al piano terra e cinque integrate nel suggestivo spazio del Museo d’Arte Orientale.

A partire dai primi lavori degli anni 50, l’esposizione prosegue con quelli della fase più legata al movimento Gutai tra il ’58 e il ’62, fino a documentare i diversi passaggi e sviluppi del linguaggio dell’artista dalle rigorose opere su carta degli anni ’80, alle performance e installazioni degli anni ’90 che saranno documentate in video ed esemplificate dalle opere che ne derivano.

Le ultime fasi del lavoro di Shimamoto lo vedono affiancarsi a gruppi e aggregazioni diverse di artisti su scala internazionale.

In questo contesto si colloca la sua adesione al gruppo Proxima (quattro artisti giapponesi e cinque italiani) documentati in mostra da un dvd realizzato per l’occasione (a cura di Chise Mishime con lo studio Samengo) e da un lavoro collettivo che chiude il percorso espositivo e dà il nome alla rassegna.
<*>
Shozo Shimamoto è uno dei più significativi esponenti di quella rivoluzione artistica che nel dopoguerra si esprime negli USA attraverso l’opera di Pollock e John Cage, in Europa attraverso quella di Lucio Fontana: “pittura azione” dunque, e già importanti confronti sono stati fatti tra i percorsi di queste quattro cruciali figure che si muovevano simultaneamente nel complesso orizzonte postbellico, giungendo, in modi autonomi e diversi, alla comune necessità del superamento degli sbarramenti della tela, all’azione performativa, alla violenza del caso.
Esponente di spicco del magmatico movimento Gutai, Shimamoto lo supera negli anni ’70 fino a giungere a una visione totalizzante dell’uomo-artista: performance, body art, attitudine poetica, mail art, lavoro sociale, impegno pacifista, lungi però dall’assumere un ruolo di mostro sacro dell’Avanguardia (che pure ricopre oggettivamente nel panorama mondiale).