Ca' Pesaro

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ANTONELLO VIOLA. L’oro della laguna

Mostra

ANTONELLO VIOLA
L’oro della laguna

20 giugno – 28 settembre 2025
Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Sale Dom Pérignon, II Piano

A cura di Elisabetta Barisoni


 

Palmarola, Marettimo, Ponza, Vulcano, ma anche Murano e Giudecca: le opere su vetro di Antonello Viola, sulle quali velature di colore, cancellature e trasparenze si sedimentano nel tempo, sono ispirate a isole, territori dai confini mutevoli e accesi dai riflessi, anch’essi sempre cangianti, della luce sull’acqua.

Nel confronto con la città di Venezia il lavoro di Viola su vetro accoglie e continua quel vibrante rapporto tra luce, cielo e acqua che ha caratterizzato per secoli la tradizione pittorica di questa città, qui affidato all’incontro dell’oro, del turchese e dell’azzurro su un supporto fragile e trasparente che esalta le qualità dei singoli colori, i trapassi dall’uno all’altro, le loro sovrapposizioni e le risonanze tra i liquidi.

Parallelamente, ma si potrebbe dire in maniera contigua, l’artista struttura spazio e tempo su un materiale leggero, sensibile e delicato come la carta giapponese. Qui, stabilendo nuovi rapporti, struttura per somma e sottrazione colore e metallo, ridefinendo i confini e immaginando superfici e luoghi aperti e chiusi, così come nel vetro.

Paesaggi fatti di materia e masse creano assonanze e intuiscono la pittura di Giulio Aristide Sartorio del ciclo Poema della vita umana, allestito nelle sale adiacenti alla mostra. Il dialogo con la pittura e più in generale con la storia dell’arte è per Viola da sempre stimolo alla creazione. Frutto di rielaborazione, consunzione, ripulitura e coagulo del corpo cromatico, le carte e i vetri diventano dispositivi tramite i quali ci viene sussurrata ed evocata la pittura del grande maestro romano, il cui gesto pittorico l’azione di concentrazione della materia operata da Viola asciuga e comprime.

Le tonalità di carne e di terre evocano incarnati e fondamenta, flussi e compenetrazioni, non come luoghi di alterità, ma come materia di transito, di permeazione tra il fluido marino e il “corpo” della città. Le fondamenta, controparte architettonica e urbanistica di Venezia, che arginano e ridisegnano la dimensione liquida della città, sono richiamate, nelle opere di Viola, da linee rette che affiorano sulla superficie del colore per poi immergersi di nuovo tra le velature pittoriche. Come fossero antichi confini ormai aperti, questi riquadri ricordano il tempo eterno della geometria e della spiritualità, quest’ultima ribadita anche dall’uso sapiente della foglia d’oro.

Le fondamenta sono sempre in rapporto con la laguna e costantemente ridefinite dalla marea; partecipando anch’esse al gioco dei riflessi con il cielo e l’acqua, contribuiscono a restituire il ritratto unico e mobile di Venezia. In egual modo, non esiste un fisso argine alla pittura. Anzi, nei lavori di Antonello Viola ispirati a Venezia, la libertà dell’opera è piena e si apre liricamente al ventre umano e alla mobilità dei fluidi, entrando nelle viscere della città.

 

La mostra è visitabile dal 20 giugno al 28 settembre 2025, con l’orario e il biglietto del Museo.