Ca' Pesaro

Ca' Pesaro

CESARE LAURENTI. La Pescheria di Venezia.

Il progetto

La Pescheria di Rialto è uno dei segni forti dell’architettura neostorica e dell’urbanistica del primo Novecento a Venezia, ideata dal poliedrico artista Cesare Laurenti (1854-1936) – pittore, scultore, decoratore – e fortemente sostenuta, tra gli altri, da Pompeo Molmenti.

Attingendo dal fondo Laurenti recentemente acquisito, Ca’ Pesaro espone, in concomitanza con la Biennale Architettura, progetti, bozzetti, schizzi, accompagnati da documentazione fotografica originale, che illustrano la nascita dell’edificio (1908), il lavoro di Laurenti e dell’architetto Domenico Rupolo (1861-1945), che collaborò al progetto, all’epoca oggetto di un acceso dibattito sia rispetto alla sua collocazione e sviluppo, sia rispetto alle funzioni e i ruoli dei due autori.

La mostra è ospitata nella sala 10 di Ca’ Pesaro che diventa – con una serie di iniziative a rotazione – spazio di approfondimento, di valorizzazione, di confronto tematico.

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Perché riesaminare oggi quest’opera?

Il tema della Biennale Architettura di quest’anno, Out there. Architecture beyond building, che, secondo le parole del curatore Aaron Betsky, illustra “un dato di fatto ovvio, ovvero che l’architettura non è il costruire ma è il modo di pensare e di parlare sugli edifici, è il modo di rappresentarli e di realizzarli”, offre una interessante chiave di lettura o di riscoperta anche per la Pescheria di Rialto, ove l’analisi precisa della parte funzionale (i banchetti dei venditori), si intreccia alla cura minuziosa degli apparati ornamentali e plastici. Qui la mera citazione neostorica è superata da una fantasmagoria decorativa che trova il suo apice nei grandi animali marini che popolano i capitelli prospicienti il Canal Grande.

Laurenti pittore si fa architetto, scultore, urbanista: nella sua Pescheria, spazio dedicato all’aspetto più concreto del vivere, segni e funzioni si intersecano in una ricerca estetica dalla precisa cifra simbolica. Ed è proprio questa caratteristica a fare della Pescheria un’opera unitaria, complessivamente intesa, oltre a essere, al tempo stesso, straordinaria e forse oggi poco osservata testimonianza di un saper fare antico.