Ca' Pesaro

Ca' Pesaro

MAURIZIO PELLEGRIN. Isole: Transito e Scorrimento.

L’esposizione

1. Galleria Internazionale d’Arte Moderna
L’opera intitolata Transito e Scorrimento e
concepita per la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro è l’unica dell’intero progetto fondata sulla composizione frammentaria di oggetti ed altri elementi, già caratteristica dell’artista, in particolare dalla presentazione alla Biennale di Venezia del 1988 di “Il Segreto del 723”, da cui prese avvio il suo lavoro negli Stati Uniti.
Ogni frammento raccoglie le energie delle precedenti funzioni e – quantitativamente e qualitativamente numerato e definito – stabilisce nuove gerarchie di funzione e senso.
La presenza simbolica ed esoterica di particolari elementi sottende una nuova forza di comunicazione. L’uno nel molteplice a favore di una personale cosmogonia dell’umano, dove forza e fragilità, passione e eros, solitudine e silenzio si fanno portatori di un’opera che pur mantenendo intatta una grande forza estetica, invita gli altri sensi a sperimentare diverse percezioni che vanno oltre lo sguardo.
Il lavoro è costruito intorno al colore rosso, colore delle energie e del movimento.
Una nicchia di quattro metri d’altezza per tre di larghezza, semicircolare, ha un contraltare di piccoli elementi appesi su fili d’acciaio, e il ritmo è quasi musicale, legato al territorio dell’inconscio.
L’altra di simile forma e misura ha elementi più fisici e formali, più relati alla storia dell’uomo e delle sue funzioni materiali, più passionali e tragici.
Lungo le scale, piccoli elementi appesi registrano e completano quest’opera sul transitare della materia, degli eventi, degli atti quotidiani, dei sogni e delle proiezioni. Tutto scorre e si trasforma, così il visitatore scorrendo con lo sguardo questi segni si troverà a transitare in un territorio lontano dalla quotidianità, ma comunque in grado di permettergli una diversa visione del mondo.

2.Museo d’Arte Orientale
Moltiplicazione dell’Essere

A lato, a sinistra e destra, dei 40 gradini neri delle scale d’ingresso al cuore di questo piccolo e bellissimo museo, umano e raccolto, aristocratico nella concezione, vengono posizionate 120 sfere di filo di cotone di una calda cromia tendente all’arancione, depositarie delle energie della forza lavoro della loro stessa produzione, simbolo di circolarità e del movimento umano nell’atto dell’avvolgere. Un gesto continuo, ma non ossessivo, una sorta di semplice e primordiale costruzione e addizione fatta di materia e tempo. Alcune lance vengono fasciate di un tessuto dello stesso colore, teso a preservare le loro testimonianze esoteriche di antiche memorie di battaglie forse mai avvenute o di sogni di coloro che immaginavano spingersi lontano nelle terre dell’Asia.
Un telo imbottito contiene una collezione di pennelli cinesi e giapponesi per calligrafia, simboli della moltiplicazione attraverso la scrittura e una fotografia dei primi del Novecento.
Nella vetrina dei Kimono un obi giapponese dello stesso colore ha con sé un piccolo corno animale portatore di un segno iniziatico.
Tutti gli elementi tendono alla moltiplicazione dell’essere, in ogni sua forma e stato.

Oltre a questa sezione allestita a Ca’Pesaro, il progetto prevede altre installazioni nei musei sottoelencati:

Palazzo Ducale – Sale dei Cuoi e della Quarantia Criminal: –Impermanenza e Trasmigrazione (installazione e filmato)

Museo Correr – Pinacoteca: Lo spazio terzo (installazione di dipinti d’epoca in vario modo trattati mediante apposizione di fili o tessuti)

Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana: 1 – Tracce dell’Essere, 2 – Trasformazione, tra decadimento e nuovo stato (installazioni con oggetti e sculture)

Museo di Palazzo Mocenigo: Quotidianità tra culto, simbolismo e rappresentazione (installazione)

Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento Veneziano: Memoria e Permanenza (installazione con fotografie)

Museo Storico Navale: Ossessioni dell’essere (installazione e film)