Ca' Pesaro

  • WILLIAM MERRITT CHASE (1849-1916)
    un pittore tra New York e Venezia

    11 febbraio – 28 maggio 2017

     

Ca' Pesaro

WILLIAM MERRITT CHASE (1849-1916): un pittore tra New York e Venezia

10.00 – 18.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Chiuso il lunedì

Sezione 2

11 febbraio – 28 maggio 2017
Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

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Lo studio sulla Decima Strada

Certo delle potenzialità dell’arte americana nello scenario artistico mondiale, e forte di un preciso progetto di affermazione sociale, al rientro in America, Chase s’iscrive a diverse associazioni, che gli permettono di stringere relazioni e gli forniscono interessanti opportunità espositive.

A New York acquista, nel 1878, un grande spazio al Tenth Street Studio Building – edificio progettato e costruito per ospitare studi d’artisti – raccogliendovi all’interno la sua eterogenea collezione di opere e oggetti d’antiquariato. Arredato in modo elegante e ricercato, l’atelier è luogo di creazione e relazione, ambìto punto d’incontro per artisti, mercanti d’arte e collezionisti, nonché soggetto di numerosi dipinti, in cui il pittore inserisce, tra gli interni fedelmente descritti, figure solitarie o assorte nella conversazione.

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Il “Giapponismo”
Dalla seconda metà dell’Ottocento cresce in Europa l’interesse per il Giappone: chiuso per secoli in un voluto isolazionismo, il Sol Levante si apre progressivamente al mondo, presentando le sue manifatture alle esposizioni universali e alimentando la passione e la curiosità dell’Occidente per l’esotico. Una notevole influenza dell’arte nipponica si ritrova negli artisti e intellettuali europei. Kimono, paraventi, ventagli e stampe appaiono elegantemente disposti all’interno di salotti e studi.

Campiture piatte e visioni prospettiche non convenzionali scompaginano le nozioni artistiche occidentali e gli autori accolgono nelle loro creazioni disegni e motivi desunti dalla cultura giapponese.

Chase, orchestrando un’attenta costruzione delle partiture compositive, ritrae figure femminili avvolte in sete cangianti, assorte nella contemplazione di stampe orientali, enfatizzate da paraventi dipinti.