PAUL GAUGUIN
(Parigi 1848 – Isole Marchesi 1903)
1848. Eugène Henri Paul Gauguin nasce a Parigi da Clovis, giornalista liberale e Aline Cazal, di madre peruviana.
1849. La famiglia si trasferisce in Perù. Clovis Muore.
1855. Ritorno in Francia.
1865. Allievo ufficiale dell’Ecole Navale, si imbarca per il Sud America: sarà il primo di una serie di viaggi transoceanici.
1868. Si arruola in marina e parteciperà alla guerra franco-prussiana.
1871. A Parigi, lavora presso un agente di cambio, mentre, grazie al suo tutore, Gustave Arosa, comincia a frequentare le mostre d’arte, e a dipingere per hobby.
1873. Incontra e sposa la giovane danese Mette Sophie Gad, da cui avrà 5 figli.
1874. Si iscrive all’Accademia Colarossi. Entra in contatto con Camille Pissarro, amico di Arosa.
1876. Espone per la prima volta al Salon.
1879. Su invito di Pissarro e Degas prende parte alla IV esposizione impressionista con una scultura. Da allora parteciperà a tutte le mostre del gruppo.
1880. Partecipa alla V esposizione impressionista.
1884. In difficoltà economiche, si trasferisce con la famiglia in Danimarca.
1885. Torna a Parigi con il figlio Clovis.
1886. Partecipa all’ottava e ultima esposizione impressionista. A giugno è a Pont-Aven, in Bretagna. A Parigi, in novembre, conosce Vincent van Gogh.
1887. In aprile parte per la Martinica, ma, malato e senza mezzi di sostentamento, a novembre torna in Francia.
1888. Tra Arles e la Bretagna, frequenta Vincent Van Gogh e suo fratello Theo. Grazie a questi vende alcuni dipinti e paga i suoi debiti ma l’instabilità psichica di Vincent rende i rapporti difficili: Gauguin riparte per Parigi all’indomani del gesto disperato di Van Gogh di tagliarsi un orecchio.
1889. E’ a Parigi. Espone poi col Gruppo dei XX a Bruxelles. Organizza la mostra collettiva del Groupe Impressioniste e Synthétiste, presso il Café Volpini di Parigi. Trascorre qualche tempo tra Pont-Aven e Le Pouldu in Bretagna.
1890. E’ a Parigi, dove si propone di racimolare il denaro necessario per partire per Tahiti. Il 29 luglio muore Vincent Van Gogh e in novembre Theo viene internato in una clinica per malattie mentali. Inizia a frequentare il Café Voltaire, frequentato dai simbolisti.
1891. A febbraio viene organizzata un’asta di sue opere, e nell’aprile può finalmente partire per Tahiti. A Copenhagen, saluta la moglie i figli e il banchetto d’addio si tiene al Café Voltaire, presieduto da Mallarmè. Dopo tappe alle Seychelles e in Australia, giunge a Papeete il 9 giugno. A Natale ha già dipinto venticinque tele tahitiane. Comincia il libro Ancien Culte Mahorie.
1893. Ammalato e senza soldi, apprende che molti dipinti da lui inviati a Parigi sono stati venduti, senza inviargli i corrispettivi. Fa quindi ritorno nella capitale francese. Una personale, inaugurata il 10 novembre, con quarantuno tele tahitiane, tre bretoni e alcune sculture sarà un successo di critica, anche se non frutterà molto sul piano economico.
1894. Nel corso di una rissa cade fratturandosi una caviglia che d’ora in poi gli causerà forti dolori. Continua a frequentare i simbolisti e termina Ancien Culte Mahorie.
1895. Torna a Tahiti.
1896. Per sopportare i dolori alla caviglia, fa uso di morfina. Non riesce a lavorare.
1897. A marzo gli giunge notizia della morte della figlia Aline. A dicembre tenta il suicidio.
1899. Ha un figlio, Emile, dalla giovane compagna indigena Pahura; collabora al giornale satirico di Papeete, Les Guêpes e ne fonda uno suo Le Sourire.
1900. E’ redattore capo di Les Guêpes. Firma un contratto che prevede l’invio in Francia di venti-ventiquattro tele all’anno, per trecento franchi al mese.
1901. Lascia Tahiti per Hiva Oa, nelle Isole Marchesi.
1902. Dopo un periodo in cui riprende a dipingere intensamente, peggiora di nuovo; scrive Racontars de Rapin e Avant et après. Ha anche avuto un altro figlio, da un’altra indigena.
1903. Ha varie vicissitudini anche giudiziarie; la salute peggiora. L’8 maggio, forse per una dose eccessiva di morfina, muore.