Ogata Kōrin e la scuola Rimpa
Ogata Kōrin (Kyōto 1658-1716), pittore, attivo anche nel campo della lacca, della ceramica e dei tessuti, è uno dei maggiori esponenti della tradizione decorativa Rimpa.
Questo stile, nato durante il periodo Keicho (1596–1615), dal connubio tra Tawaraya Sōtatsu (ca 1576-ca 1643), decoratore di paraventi e ventagli e Hon’ami Kōetsu (1558-1637), fine calligrafo, raggiunge il massimo splendore cento anni più tardi durante il periodo Genroku (1688–1703), con i fratelli Ogata, Kōrin e suo fratello Kenzan (1663–1743).
Questi artisti provengono tutti da famiglie artigiane: quella di Kōetsu si occupava di spade preziose, katana, quella di Sōtatsu di ventagli dipinti, quella di Kōrin di kimono.
La figura dell’artigiano è infatti centrale nell’arte Rimpa i cui capolavori – paraventi, lacche, ceramiche – presuppongono una profonda conoscenza delle tecniche tradizionali.
Anche in questo caso dunque, come del resto in tutta l’arte giapponese, la schematica distinzione tra arti “maggiori” e “minori”, cara all’Occidente, non può essere applicata.
Verso la fine del periodo Edo (1603–1868), durante gli anni del Bunka Bunsei (1804-1830), un’epoca tra le più floride della storia giapponese, Sakai Hoitsu (1761-1828), esponente del ramo di Edo della scuola Rimpa, pubblica una raccolta di opere di Kōrin per il centenario della sua morte, che si riveleranno fondamentali per la formazione di Suzuki Kiitsu (1796-1858), suo allievo e ultimo grande artista della scuola Rimpa.
Le opere dei maestri Rimpa sono determinanti nell’evoluzione dell’arte giapponese del periodo Edo, e la loro influenza si protrae a lungo nell’era Meiji (1868–1912) continuando a essere fonte di ispirazione anche per alcuni maestri contemporanei.